Jan 17

Come impariamo il nuovo lessico?

Capiamo cosa c'è alla base dell'acquisizione di nuovo lessico

Ciao!
benvenuta o benvenuto nella mia scuola di italiano avanzato per stranieri, io sono Irene Cangi.

La mia missione è creare corsi per tutti gli studenti che hanno già un buon livello di italiano ma vogliono continuare a migliorare.

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Perché questo post 

Lo scopo principale di Best Italian Classes è aiutare gli studenti stranieri con un buon livello di italiano ad arricchire il loro lessico. 
Il lessico è potenzialmente infinito e l'apprendimento del lessico è un processo cha va avanti per tutta la vita. Credo che sia molto utile capire quali sono i meccanismi alla base dell'acquisizione di nuovo lessico. La consapevolezza è sempre alla base di uno studio efficace! 

Questo post si basa sul mio studio e sulla mia rielaborazione del libro How to teach Vocabulary di Scott Thornbury. 

Il mio video YouTube su questo argomento

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Cosa significa conoscere una parola? 

- Conosci questa parola? -Sì! 
Siamo veramente consapevoli di cosa significa conoscere una parola?

Partiamo da due diversi stadi di conoscenza, che per me sono fondamentali.
Infatti possiamo avere una conoscenza ricettiva (cioè capiamo quella parola) e una conoscenza attiva (cioè sappiamo usare quella parola). Questo è anche l'ordine in cui procede il nostro cervello e sono molte di più le parole che sappiamo riconoscere rispetto a quelle che sappiamo usare.
È per questo che ripeto sempre che lavorare sul lessico è fondamentale sia per aumentare la tua capacità di comprensione, sia per la tua libertà di espressione, e che va benissimo anche lavorare solo a livello ricettivo. 

Spostandoci su un altro livello, possiamo affermare che conoscere davvero una parola significa conoscere: 

  • La forma
    Conoscere una parola significa conoscere la sua forma scritta e la sua pronuncia corretta. 

  • La funzione all'interno della frase 
    Conoscere una parola significa conoscere la sua funzione all'interno di una frase, quindi se una parola ha la funzione di verbo, sostantivo, aggettivo eccetera. Questo comporta essere consapevoli del fatto che lo stesso vocabolo può avere diverse funzioni. (rosa può essere sostantivo e aggettivo, lungo può essere aggettivo e preposizione ecc.). 

  • Contesto d'uso linguistico
    Conoscere una parola significa conoscere il registro formale o informale, le sue connotazioni positive o negative (cioè come viene percepita dalle orecchie di un madrelingua). Senza dimenticare un altro aspetto fondamentale che sono le le collocazioni, cioè le associazioni di parole più naturali della parola con altre.
     
  • Il contesto culturale 
    Molte parole sono strettamente legate al loro contesto culturale e diventano "intraducibili" in altre lingue. L'italiano ha tantissime parole legate al concetto di "italianità", come ad esempio la parola campanilismo. Inoltre, molte citazioni culturali possono essere associate a una parola. Pensiamo alle citazioni da film, poesie o discorsi famosi.

Come memorizziamo le parole 

Immagina di entrare nel tuo cervello e aprire il "cassetto" dove metti il lessico italiano (o della lingua straniera che studi). Cosa pensi di trovare? Un lungo elenco, un enorme dizionario? Non è esattamente così. 

Per semplificare un fenomeno molto più complesso, possiamo dire che il nostro cervello cataloga il lessico della seconda lingua secondo due categorie: la forma e il significato, quindi associa parole che si assomigliano in un lungo elenco, e parole con significati connessi in un'altra grande cartella. In questo modo si creano due modalità di ricerca nella nostra testa, quando stiamo cercando delle parole nuove. 

Da una parte ci sono dei lunghi elenchi di parole (questo è sempre un modo per semplificare!). Quando sbagliamo parola perché stiamo usando una parola simile ma con un altro significato, il nostro cervello sta "cercando" in questo elenco. Ad esempio uno straniero con un buon livello di italiano potrebbe confondere le parole fodera e federa che indicano due oggetti diversi. C'è una famosa scena dell'attore leggendario Totò in cui parla di impronte vegetali invece di impronte digitali. E potremmo fare molti altri esempi. 

Cercare una parola "sfogliando" questo lungo elenco è però un'operazione troppo lunga e faticosa per il nostro cervello. 

Per questo motivo, la maggior parte del lessico che impariamo in un'altra lingua, lo "organizziamo" in una complicata rete concettuale. La maggior parte delle volte, il nostro cervello ragiona per gruppi, per categorie. Possiamo immaginare diverse cartelle in cui archiviamo il lessico dell'abbigliamento, il lessico sportivo, gli aggettivi per descrivere una persona eccetera. 

Quando scegliamo le parole da dire, nella nostra testa scatta un completo e veloce meccanismo che va a cercare la parola giusta in questo enorme archivio e in tutte le sue stanze, sia in quelle ordinate secondo la forma, sia in quelle ordinate per concetti. 

Andiamo a vedere più nello specifico che cosa succede con una seconda lingua. 

Quando impariamo del nuovo lessico in un'altra lingua (L2), sfruttiamo le reti concettuali che abbiamo già sviluppato, fin da bambini, nella nostra lingua madre (L1).  
Ad esempio pensiamo al lessico base: quando impariamo i nomi dei principali animali domestici (cane e gatto) facciamo un'operazione molto semplice. Sovrapponiamo le parole in L2 a quelle della nostra L1, usando lo stesso schema concettuale.

Lo abbiamo sperimentato tutti: quando una parola in L2 corrisponde perfettamente a una parola in L1, è molto più facile da memorizzare e da usare. Giusto? 
Ma le difficoltà iniziano proprio quando questa corrispondenza non è così semplice e immediata. 

Pensiamo al fenomeno dei falsi amici. Quando usiamo in maniera sbagliata un falso amico, è perché nel nostro cervello stiamo facendo un’associazione tra la parola in L1 e la parola in L2, senza costruire una nuova rete di significati per la seconda lingua.

Oltre a questo ci sono parole completamente diverse per forma e significato che non hanno un equivalente nella nostra lingua madre e per le quali non possiamo fare solo una sostituzione ma dobbiamo creare una nuova rete, un nuovo schema.
Questo è uno dei motivi per cui ci sono parole che conosciamo nella seconda lingua ma che non ci sentiamo sicuri ad usare. Perché la rete a cui colleghiamo quella parola è molto più povera, elementare.

Interessantissimo, vero?
Questi sono fenomeni che hai già sicuramente sperimentato senza però sapere esattamente che cosa succedeva nel tuo cervello. 

Cosa rende una parola in L2 più difficile 

...o più facile! Per capire cosa rende alcune parole più facili e altre più difficili da memorizzare e acquisire (quindi saper usare) basta mettere insieme tutte le informazioni che abbiamo visto nei paragrafi precedenti. Ecco, in maniera schematica, la lista dei fattori che possiamo riassumere. 

  • Il primo fattore che rende una parola più facile è la sua somiglianza alla nostra lingua madre. Se una parola in L2 è uguale nella forma e nel significato alla parola in L1, allora è la parola più facile del mondo! Se invece la parola corrispondente è completamente diversa, nei suoni e nella forma, allora è più difficile. 

  • Subito dopo vengono una lista di fattori formali: pronuncia, spelling, lunghezza. Il nostro cervello ha la sua economia e tende sempre a farci usare parole più semplici che comportano meno sforzo. Quante volte, mentre parlavi un'altra lingua, hai preferito una parola più facile da pronunciare rispetto ad una lunga e con suoni difficili? 

  • A causa dello stesso "istinto di sopravvivenza", un altro fattore fondamentale è la grammatica legata a quella parola. Come si comporta quella parola all'interno della frase? Se lo fa in maniera diversa dalla L1, per noi sarà più difficile. In italiano, le preposizioni da associare ai verbi sono un esempio perfetto di difficoltà di questo tipo per molti studenti.
     
  • Il significato. Ci possono essere parole con significati simili in L1 e L2 da usare però solo in certe situazioni (come make e do in inglese), parole con molti significati e funzioni (piano in italiano è un esempio perfetto) e parole strettamente legate a una cultura che diventano difficili da tradurre (abbiamo già fatto l'esempio di campanilismo).

  • Ambito d’uso, livello di formalità, connotazioni e significati idiomatici.
    Le parole che si possono usare con lo stesso significato in più contesti, sono percepite come più semplici di quelle che si usano in contesti specifici. Pensa al verbo fare e ai verbi più specifici come intraprendere, emettere o effettuare. Uno straniero che parla un buon italiano, tenderà sempre a usare il verbo fare invece dei suoi sinonimi avanzati.
    Le parole più formali o molto informali possono causare molte incertezze. Ti sarà capitato di usare una parola che nella tua lingua ha una connotazione positiva e che invece in L2 ha una connotazione negativa e sentirti in imbarazzo.
    Infine (e questo non smetterò mai di dirlo) c'è l’uso idiomatico, cioè quell’uso non letterale di alcune parole che in L2 è sempre molto difficile da capire a un primo ascolto. Si potrebbero fare centinaia di esempi e per farlo ti chiederò se nella tua lingua madre "mangiate la foglia" come la mangiamo in italiano... 

Gli errori più comuni con il lessico L2

In base a tutto quello che abbiamo detto nei paragrafi precedenti, possiamo identificare due grandi categorie di errori lessicali in una seconda lingua. Gli errori legati alla forma e gli errori legati al significato
Quelli legati alla forma includono errori di spelling, pronuncia, formazione delle parole (ad esempio l’uso di un suffisso) o di scelta sbagliata, cioè quando scegliamo una parola che assomiglia nella forma a quella corretta ma non lo è! 

Gli errori legati al significato si verificano in generale quando cerchiamo una parola nel dizionario e usiamo quella parola senza però conoscere l’uso che ne fanno effettivamente i madrelingua, producendo quindi un effetto innaturale. Se avessi un euro per tutte le volte che ho fatto un errore del genere in inglese e in francese, sarei ricca. 
Quindi questo tipo di errore si verifica quando usiamo una parola dal significato simile a quella corretta (pensa a come sia sempre difficile usare correttamente verbi come guardare o vedere oppure dire e parlare) o quando abbiniamo in maniera non naturale due parole (quindi quando sbagliamo le collocazioni). 

Cosa possiamo fare insieme 

Sembra tutto più complicato? Non volevo spaventarti! Sono sicura che ora che sei consapevole di cosa succede nel tuo cervello, potrai arricchire il tuo lessico italiano con molta più efficacia e consapevolezza. 
I miei consigli sono: tanta pratica e, ogni volta che puoi, chiedi il feedback a un madrelingua. 

Questi due principi sono alla base della mia scuola di italiano online, che puoi provare gratis per una settimana! Arricchiamo insieme il tuo lessico italiano! 

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